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Food Coop

Pubblichiamo le recensioni dei gasisti Alessandro, Micaela e Francesco che hanno visto in anteprima "Food Coop" di Tom Boothe per organizzare delle proiezioni nelle loro città. Al link più sotto trovate la presentazione del film.

Alessandro, Gas Iqbal Masih, DES Reggio Emilia.
Dal 1973 al 782 di Union street a Brooklyn sorge una cooperativa sociale di acquisti collettivi: lo Slope Park Food Coop. il mio rilevatore geografico dello smartphone mi dice che il sabato è il giorno più affollato e le persone si fermano mediamente dai 20 minuti all'ora per fare gli acquisti. Cosa c'è di strano? la cooperativa, formata di 16.000 soci, si autosostiene con mano d'opera su base volontaria. Il 75% delle ore lavorate per tenere aperto dalle 6 alle 22 tutti i giorni dell'anno sono avvocati, operai, maestri elementari, professori dell'università, videomaker, illustratori, pensionati, casalinghe. la scommessa che Joe Holtz, general manager della struttura, dopo più di 40 anni ha vinto è quello di portare prodotti alimentari di qualità a New York. la scritta ECO e BIO occhieggia in più di una confezione di prodotti alimentari ordinati con amore e dedizione sugli scaffali del supermercato, così come per i prodotti della terra che ogni notte vengono rinnovati per garantirne la necessaria freschezza e assortimento. Tom Boothe ne ha fatto un documentario su questo strano esperimento di successo in una terra in cui NON si cucina, si cena nella metro, si vive in cubicoli claustrofobici e l'attenzione alla linea è più un problema delle star di Hollywood che della maestra elementare. Lo Slope Park viene descritto attraverso le parole e i gesti dei soci che giorno e notte animano i magazzini e le corsie, la mdp segue in maniera ossessiva il lavoro di sistemazione e preparazione dei prodotti freschi, il passaggio dei prodotti alla cassa e pezzi di vita dei clienti al di fuori delle mura del supermarket.
Per una volta non abbiamo nulla da invidiare dagli USA. Di cooperative di acquisto, soprattutto in pianura padana, abbiamo una certa esperienza e sicuramente non abbiamo problemi a trovare prodotti freschi a pochi minuti da casa.
Un documentario comunque da vedere per conoscere come si vive dall'altra parte della luna... voto 8 e mezzo.

Micaela e Francesco, Gas Pallacorda, DES Parma
Nella New York dei primi anni 70, un gruppo di persone decide di aprire un supermercato. Ma non è un supermercato come gli altri: si fonda sul lavoro dei soci per garantire l’accesso a buoni di prodotti a prezzi inferiori rispetto al mercato. L’idea è per molti aspetti rivoluzionaria: due figure, che solitamente hanno valori e fini opposti, quella del proprietario del supermarket e quella del consumatore, sono tutt’uno.
Il film descrive l’universo della Food Coop, in puro stile documentaristico, con tutti i suoi molteplici aspetti: le ragioni della propria costituzione, senza dimenticare il contesto socio-economico dell’epoca, le modalità per entrare a farne parte, l’organizzazione del lavoro dei soci all’interno della stessa (requisito, questo, fondamentale per ciascun partecipante), l’obiettivo del mangiare sano, attraverso una scrupolosa selezione dei prodotti messi a disposizione, le discussioni dei 16'000 soci, un universo di persone che credono in un fine comune.
Tutti questi temi vengono trattati attraverso il resoconto, coinvolgente e non privo di humour, dei protagonisti stessi della cooperativa.
La cinepresa racconta di tutta una comunità, costruita intorno al cibo, che crede nel progetto, che l’ha visto crescere, che macina ore di viaggio per fare la spesa, che nelle 2 ore e 45 minuti di lavoro mensile mette la cura che si riserva ai propri ideali, alle utopie, in un mondo capitalistico sull’orlo del collasso.

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