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Giardino dei folli

Il GdF è un gruppo di 15 nuclei famigliari che, dopo un percorso di condivisione e confronto avviato nel 2014, ha finalmente, nel 2020, concretizzando il sogno di dare vita ad una esperienza di Cohousing.
Attraverso un processo di progettazione partecipata abbiamo voluto realizzare un villaggio sostenibile e solidale - dove coesistono spazi privati e spazi comuni - che ci impegni in una continua ricerca e sperimentazione sociale; ovvero una modalità di abitare e di relazione di vicinato consapevole attivo e solidale che migliori il benessere e la qualità della vita di tutti e dove ogni individuo possa vivere in maniera sostenibile e poter condividere le esperienze e le competenze.
In sintesi le nostre sfide:
• rimettere le relazioni al centro della nostra vita;
• rispondere al bisogno di benessere attraverso la condivisione, la sobrietà e l’accoglienza;
• vivere il “villaggio” come fertile laboratorio di sperimentazione sociale ed economica basata sulla solidarietà e la cooperazione;
• aggregare persone con sensibilità e attenzione all’impronta ecologica: riuso e riciclo, riduzione dei consumi e degli sprechi;
• promuovere l’economia della gratuità, dello scambio, delle relazioni e del bene comune;
• testimoniare un modello di vita sostenibile.

Da sempre ci siamo ispirati alla sostenibilità (quella sociale, quella ambientale e quella economica - per noi ugualmente importanti e inscindibili) intesa come nuovo modello di sviluppo della società.
Per sostenibilità ambientale intendiamo, oltre a rispetto e tutela dell'ambiente in cui siamo inseriti, la consapevolezza che nel prendersi cura di quello che ci circonda, se ne entra in stretta relazione e se ne beneficia reciprocamente.
Da qui la scelta di investire, nella costruzione del villaggio, sulla architettura ecocompatibile (risparmio ed efficienza energetica, fonti rinnovabili, basso impatto ambientale, …) e bioecologica (qualità delle abitazioni, salubrità dei materiali, fruibilità degli spazi, …).
Tra le finalità del nostro progetto spicca sicuramente la volontà di aprirsi al “sociale”; tale scelta è maturata durante il percorso di formazione dei Cohousers ed è parte fondante della Carta dei Principi e dell’atto di costituzione del Cohousing stesso.
Riteniamo, quindi, determinante inserirci nel territorio, secondo il principio di sussidiarietà e solidarietà, con azioni e collaborazioni di Cittadinanza Attiva volte al perseguimento di finalità di interesse generale e sostenibile realizzando progetti a partire dai nostri punti di forza:

  • appartamento monolocale per l'accoglienza;
  • salone polivalente;
  • maker-space (laboratorio: scambio dei saperi);
  • magazzino GAS, promuovendo:

- l’autoproduzione,
- l’agricoltura contadina di prossimità,
- la produzione agricola e agroalimentare biologica e biodinamica,
- la filiera corta e la garanzia della qualità alimentare,
- il consumo critico e responsabile.

In questi anni di frequentazione e formazione del Gruppo ci siamo ben presto resi conto della necessità di integrare i consueti strumenti di “Presa Decisione” con strumenti (per es. il Metodo del Consenso e alcune tecniche suggerite della “sociocrazia”) finalizzati ad aiutarci a andare  oltre il mero paradigma di minoranza/maggioranza - caratterizzante della cosidetta “Democrazia” - che non tiene conto, proprio per come è strutturato, della ricchezza che le “Diversità” possono apportare ad un percorso collettivo.

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