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Le Solidali Bio patate coprodotte

La seconda fase del percorso di Effetto Gas sta proponendo interessanti riflessioni su come i Gas potrebbero affrontare il radicale mutamento del contesto delle loro pratiche, determinato dall’attuale “policrisi” (così l’ha definita per primo il filosofo e sociologo Edgar Morin negli anni Novanta, per riferirsi proprio alle crisi connesse a quella climatica).
Questo tema è stato al centro dell’intervento di Davide Biolghini, co-presidente di CO-energia, che trovate qui: “Dopo trent’anni è mutato il contesto, anche le pratiche dovrebbero cambiare". Nel secondo incontro online che si è tenuto il 21 febbraio 2024, Davide ha introdotto le esperienze invitate, in cui sono state sviluppate alcune suggestioni emerse nel primo incontro del 10 gennaio.
A questo link (codice d’accesso: @#C03orW) è disponibile la registrazione dell'incontro, svoltosi secondo la scaletta che segue.

  • Introduzione (DES Parma).
  • Intervento a nome dei promotori: Davide Biolghini.
  • 1° contributo: Gruppo di Lavoro “Bi-Sogni“di CO-Energia (Alberta, ReteGas Marche: 36 Gas).
  • 2° contributo: GASP-Gruppo d’Acquisto Solidale Popolare (Riccardo, Perugia Solidale).
  • 3° contributo: ReteGas Bergamo (Nadia, Andrea e Valerio, Gruppo di Servizio dei 49 Gas in rete).

Prima esperienza - Bio patate coprodotte (CO-energia)
La sperimentazione delle Bio patate coprodotte ha coinvolto una ventina di Gas e la piccola filiera biologica promossa nella Bassa Bresciana dal Biocaseificio Tomasoni (salvato dai Gas e da MAG2 nel 2009), a partire dal modello di relazioni proposto dalle CSA (Comunità che Supportano l’Agricoltura), di cui, nel precedente incontro, è stata presentata l’esperienza di “Semi di Comunità” di Roma.
Rispetto al modello di riferimento, vi sono state alcune importanti differenze:

  1. Le relazioni non erano 'locali', bensì sovra-territoriali, coinvolgendo gasisti di diverse regioni che hanno calcolato ‘ex ante’ il prezzo ‘giusto’ finale, sulla base dei costi, pre-concordati con l’agricoltore, delle singole fasi del ciclo colturale, rispetto a cui hanno anticipato i costi fissi.
  2. Tale esempio di co-produzione è più vicino alle relazioni di tipo 'prosumer' in campo energetico, promosse da ènostra tra soci ‘distanti’ tra loro, per finanziare l'acquisto di pale eoliche, con l’obiettivo, analogo, di sganciare il prezzo finale del prodotto (l’energia verde) dal mercato.
  3. La semina e i numeri del possibile raccolto non sono stati determinati dalla previsione di consumo dei Gas co-produttori, ma dai risultati del ‘terreno palestra’ nel preesistente progetto AIF (Agroecologia in Filiera), a cui si è collegata la proiezione dell'impegno di possibile acquisto da parte degli 80 Gas partecipanti alla prima campagna del GdL Bi-Sogni, La sporta solidale.

Seconda esperienza - GASP (Perugia Solidale)
Il GASP nasce come forma di auto-finanziamento dal basso della “Spesa Solidale” promossa dal comitato “Perugia Solidale”, per sostenere la spesa alimentare di tante famiglie e persone lasciate indietro dalle istituzioni nel periodo della sindemia da Covid-19.
Nei mesi è andato rafforzandosi il numero di acquirenti fissi che hanno fatto del GASP il centro della propria spesa alimentare: una spesa locale, che sostiene le piccole produzioni di qualità, che è parte dell’ambiente e dell’ecosistema e non lo inquina per profitto, che rispetta il lavoro e non si avvale di manodopera sfruttata. I produttori del GASP si sono schierati con il progetto, facendosi carico di una quota di ”IVA sociale” sui prezzi di listino, per sostenere le attività del comitato.
In seguito, il GASP ha preso in affitto un pezzo di terra per l’autoproduzione degli ortaggi destinati al Paniere Solidale, e per offrire un percorso di apprendimento ed emancipazione lavorativa a precari e disoccupati della città.
Al Paniere Solidale e all’Orto si è affiancato infine l’Emporio, tutti strumenti proposti ai settori sociali popolari per fare fronte comune contro il carovita (un’esperienza simile è stata di recente promossa dal Gruppo di Acquisto Popolare Barona di Milano).

Terza esperienza - RGB (ReteGas Bergamo)
ReteGas Bergamo viene gestita da un Gruppo di Servizio (GdS), formato inizialmente da 1 coordinatore e da 5 altri gasisti, che si sono proposti volontariamente.
In generale, il GdS ha i seguenti compiti:

  • convocare, moderare le Assemblee e definire l’ordine del giorno;
  • fare da referenti per esterni che vogliano interagire con la Rete;
  • coordinare le attività dei gruppi di lavoro;
  • tessere relazioni con altre realtà presenti sul territorio e fuori dal territorio;
  • rappresentare la rete in incontri, seminari o interviste su temi riguardanti GAS e consumo critico.

Il GdS svolge anche funzioni di segreteria, per:

  1. conservare e aggiornare la lista dei Gas aderenti e dei rappresentanti con i relativi recapiti;
  2. occuparsi della raccolta dei verbali e di tutti i materiali da inserire sul sito di RGB;
  3. amministrare la cassa e fornire un rendiconto annuale all’Assemblea.

(Da “RGB principi e programma 2015-16”)

Pratiche evolute: “nessuno deve restare solo”
Le tre esperienze mostrano, con modalità diverse, come i Gas possano andare oltre il solo acquisto e i produttori oltre la sola vendita, ponendosi l’obiettivo di fare fronte comune contro le conseguenze della policrisi: sul piano economico, con relazioni di co-produzione che possono permettere di sganciare i prezzi dei beni alimentari da quelle imposti dai vari borsini che trattano il cibo come merce; sul piano sociale tramite processi di mutualismo; sul piano ambientale, alzando lo sguardo (e la collaborazione) verso altri soggetti interessati al futuro sostenibile del proprio territorio. Tali pratiche sono da valorizzate anche nel dibattito suscitato dai “Trattori in movimento”, dove i grandi assenti, oltre ai braccianti, sono i Gas, a sostegno di un'agricoltura diversa dall’agro-industria.

Foto di CO-energia al campo delle "Bio patate co-prodotte"

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