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I Gas tornano nella legge finanziaria, ma questa volta viene stravolto il loro significato.

I Gas erano già entrati nella legge finanziaria 2008 (244/2007) che definiva i Gas come "soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita" e chiariva il fatto che le associazioni di questo tipo non sono tenute a tenere la contabilità IVA.
Ora la finanziaria 2016 è tornata ad occuparsi dei Gas, questa volta però a proposito della Carta Famiglia di cui parla nel comma 391, in cui tra le altre cose prevede: "La Carta famiglia nazionale è funzionale anche alla creazione di uno o più gruppi di acquisto familiare o gruppi di acquisto solidale nazionali, nonché alla fruizione dei biglietti famiglia e abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali, sportivi, ludici, turistici e di altro tipo."
Il gruppo tematico “Relazioni con le Istituzioni” del Tavolo RES ritiene fuorviante associare i Gas alla logica del risparmio e del sostegno alle famiglie numerose, per cui intende chiedere al Parlamento di eliminare il riferimento ai Gas dalle norme di attuazione di questa legge.

Qui sotto trovate il testo del comunicato che è stato inviato al Governo e ai parlamentari.

OGGETTO: CONSIDERAZIONI DELLA RETE NAZIONALE DELL’ECONOMIA SOLIDALE SULL’ART. 1 COMMA 391 DELLA LEGGE DI STABILITA’ – GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALI

Chi scrive è la Rete Nazionale dell’Economia Solidale a cui aderiscono anche i Gruppi di Acquisto Solidale che si riconoscono nei principi e nei valori che da oltre 20 anni ispirano processi collettivi di economia solidale.
Con la presente intendiamo chiedervi di riconsiderare l’applicazione della disposizione in oggetto laddove è scritto nella Legge di Stabilità all’art. 1 comma 391: “La Carta famiglia nazionale è funzionale anche alla creazione di uno o più gruppi di acquisto familiare o gruppi di acquisto solidale nazionali, nonché alla fruizione dei biglietti famiglia e abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali, sportivi, ludici, turistici e di altro tipo”.
La Legge n. 244 del 2007 (Legge Finanziaria per il 2008) ai commi 266 e 267 dell’art. 1, ha già definito e disciplinato il fenomeno dei “gruppi di acquisto solidale”;  si tratta di consumatori che la Legge riconosce quali soggetti associativi autonomi, che agiscono con finalità etiche, di solidarietà e di sostenibilità ambientale. ​
Crediamo inopportuno e fuorviante riferirsi in un contesto di agevolazioni ai “Gruppi di Acquisto Solidali” (per brevità GAS). Rimandando ai documenti ufficiali che potete trovare sul sito www.economiasolidale.net per una più precisa identificazione di questo fenomeno, basti qui ricordare che con questa definizione, si identificano le attività di gruppi di persone che intendono favorire comportamenti responsabili e consumi consapevoli, rivolti in particolare all’alimentazione, privilegiando l’agricoltura biologica, il rispetto dell’ambiente, l'accorciamento e la trasparenza della filiera e la costruzione di patti fiduciari tra produttori e consumatori, soprattutto locali.
Tra i loro principali scopi non c’è la realizzazione di una compravendita vantaggiosa, ma piuttosto la generazione di relazioni di comunità basate sulla solidarietà, in cui la persona è posta al centro del rapporto e dove lo scambio economico e il prezzo corrisposto, seppur importanti, rientrano in una relazione più ampia e articolata. Oltretutto, la partecipazione ai Gas è aperta a tutti i cittadini.
Il testo del comma 391 dell’art. 1 della Legge di Stabilità sembra proporsi di favorire – attraverso l’incentivo delle agevolazioni previste e riservate ai possessori della Carta famiglia – la formazione di Gruppi di Acquisto Solidali di carattere nazionale. Si verrebbero così a creare delle enormi agenzie di acquisto e di distribuzione, senza alcuna base territoriale locale, quindi non basate sulle relazioni di prossimità tra piccoli gruppi di consumatori e produttori, ed in cui la dimensione della solidarietà sarebbe declinata solamente nel supporto economico a famiglie svantaggiate e non nella scelta consapevole di persone che intendono condividere un percorso di cambiamento di stile di vita e di graduale transizione verso modalità di produzione e consumo maggiormente sostenibili sul piano sociale  ed ambientale.
​Riteniamo che il riferimento ai GAS nella disposizione in oggetto sia un grave errore semantico (dovuto alla scarsa conoscenza del fenomeno) che può trasmettere un messaggio fuorviante rispetto alla reale natura di queste organizzazioni e che certamente non aiuterebbe alla diffusione di pratiche economiche realmente sostenibili.
​Siamo disponibili ad ogni genere di chiarimento su questo tema, ma nel frattempo vi chiediamo di eliminare dalla norma tale riferimento.

23 marzo 2016    

Il Gruppo di Lavoro “Relazioni con le Istituzioni” del Tavolo RES

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